Relazioni con la comunità e progetti culturali

Relazioni con la comunità

I rapporti delle concerie con le comunità locali ed il supporto allo sviluppo di progetti di carattere culturale di aziende e rappresentanze danno valore aggiunto sia alle imprese che alla collettività, anche grazie alle molteplici iniziative finanziate da singole aziende e associazioni datoriali.

L’attenzione verso il prossimo è un elemento chiave per mantenere vivo il legame con la comunità e contribuire attivamente al suo benessere.

Le Iniziative nei Territori

Per garantire la competitività del settore nel tempo, è fondamentale investire sui giovani, sulla loro formazione e occupabilità.

Per attrarre i giovani, uno step fondamentale è renderli consapevoli del ruolo e dell’importanza delle imprese conciarie nella costruzione di uno sviluppo economico e sociale dei territori che, pur partendo dalla tradizione, si proietti verso un futuro sostenibile a 360°.

In tale visione prospettica, è importante rivolgersi alle scuole di ogni ordine e grado, con progetti e iniziative di valore culturale che coinvolgano soggetti pubblici e privati, quali “Aziende Aperte”, lezioni e testimonianze a scuola, ma anche concorsi che stimolino la curiosità dei ragazzi verso la pelle, il suo mondo e le molte opportunità professionali.

Alle iniziative volte a far conoscere ai ragazzi la ricchezza della realtà produttiva del territorio, si affiancano veri e propri momenti formativi creati per incrementare le possibilità occupazionali e garantire a tutti la possibilità di un apprendimento professionalizzante.

“Nella mia città” ne è un esempio. L’obiettivo del concorso annuale, promosso da istituzioni, associazioni e aziende, è quello di coinvolgere gli studenti degli istituti superiori del territorio, stimolando la loro vena letteraria nella declinazione del tema “Cose di pelle” per raccontare i luoghi dove vivono, esplorando il mondo della pelle e della conceria con libertà e senza preconcetti.

Un altro è “Amici per la Pelle”, progetto didattico che, con il supporto di associazioni, istituzioni e scuole locali, e dei loro dirigenti scolastici e insegnanti, si rivolge agli studenti delle classi 2e e 3e delle scuole medie dei 4 principali distretti conciari italiani (Toscana, Veneto, Campania, Lombardia). Organizzato sotto forma di concorso annuale, in cui le classi partecipanti sono invitate a creare opere ed oggetti d’arte in pelle seguendo un tema sempre diverso in ogni edizione, il progetto, che è riuscito progressivamente a coinvolgere sempre più studenti da tutti i comprensori, ha l’obiettivo di promuovere, tra i ragazzi, la conoscenza delle pelle e la realtà produttiva conciaria dei loro territori e di orientarli sulle future scelte di formazione, facendoli avvicinare concretamente al mondo del lavoro. La premiazione del concorso avviene ogni anno durante l’edizione di Febbraio della Lineapelle a Milano.

Nel 2024, la tredicesima edizione del concorso, intitolata “Archeo Tan” ha visto la partecipazione di 1.100 studenti, provenienti da 11 istituti scolastici e invitati a realizzare opere ispirate a studi archeologici che hanno contribuito a scoprire, fin dalla preistoria, la versatilità e i molteplici utilizzi della pelle nell’evoluzione del genere umano.

I Progetti Storico-Culturali

Quando si parla della produzione di pelle, soprattutto in Italia, spesso si parla di “arte della concia”. Questo perché la pelle, ed il suo processo di produzione, accompagna l’uomo da sempre e da sempre ne integra lo sviluppo culturale. La storia dell’uomo è anche la storia di come l’uomo ha prodotto e utilizzato le pelli, anche per creare opere d’arte. UNIC è da sempre fortemente impegnata nel supportare la cultura della pelle e l’arte della concia anche attraverso il finanziamento di moltissimi progetti e attività che ne sottolineino l’importantissima valenza storica.  Di seguito alcuni dei più importanti sviluppati negli ultimi anni.

La Conceria di Pompei

Il progetto è stato avviato nel gennaio 2008, con la stipula di una convenzione tra UNIC e la Soprintendenza di Napoli e Pompei. Obiettivo: il restauro di un complesso conciario (scoperto attorno al 1873) fra i più antichi del mondo che si trova all’interno degli Sca­vi di Pompei, presso Porta Stabia, nel quartiere dei teatri (Regione I, Insula 5). L’edificio comprendeva l’abitazione del gestore e gli ambienti destinati alle lavorazioni, come il por­ticato diviso in sei scompartimenti, separati da cinque tramezzi, in 3 dei quali è murata la conduttura che portava acque alle giare. Nella zona retrostante si trovano 15 vasche circolari in muratura, rivestite di cocciopesto, con foro di carico e scarico. Dodici di esse venivano usate per la concia al vegetale di pelli grandi e 3 per quella all’allume di rocca di pelli piccole. Sotto il portico centrale avveniva la prima fase del lavoro, lo scortico della pelle, poi seguita dall’immersione nei tini. Qui le pelli venivano trattate con il tannino. Al livello superiore del primo ambiente si pensa ci fosse uno stenditoio dove le pelli venivano stese ad asciugare. Sul fondo del cortile si trova un triclinio con una tavola centrale prima decorata da un famoso mosaico, ora conservato presso il Museo Archeologico di Napoli insieme a un gran numero di attrezzi conciari del tempo. A febbraio 2018, il progetto di restauro è entrato nella seconda fase, che prevede la messa in sicurezza del percorso che conduce alla conceria, la sua valorizzazione strutturale e l’allestimento di una sorta di mu­seo a cielo aperto, disponibile alla visita del pubblico.

Il restauro è stato completato nella primavera del 2023 e a fine giugno dello stesso anno l’antica conceria ha finalmente aperto le sue porte al pubblico. Il sito è supportato da un allestimento espositivo e didattico che illustra come si svolgeva, in antichità, il processo di lavorazione delle pelli. Sono inoltre esposti anche strumenti originali per la concia, secondo il modello del museo diffuso, ed un modellino tattile in 3d per ipovedenti con legenda in braille.

Il restauro della conceria di Pompei da parte di UNIC, che a novembre 2018 ha anche vinto un premio speciale ai Corporate Art Awards (iniziativa patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e da LIUSS Business School, con il sostegno di Confindustria, Museimpresa, ALES e Ministero degli Esteri). Partecipazione che valse ai conciatori italiani la vittoria di un premio speciale. Motivazione: “Aver costruito un modello di collaborazione tra il mondo del business e quello dell’arte a livello internazionale”. esprime una sintesi virtuosa del dialogo e della collaborazione tra il mondo del business e dell’impresa e quello dell’arte e della cultura.

Giuditta (1650/1660) di Nicola Régnier

Nel 2018 UNIC ha aderito al progetto di nuovo mecenatismo “Rivelazioni” promosso da “Finance for Fine Arts” e sostenuto da Borsa Italiana. Lo ha fatto adottando il restauro di Giuditta, olio su tela datato 1650/1660, attribuito a Nicola Régnier (Maubeuge, 1591 – Venezia 1667) e facente parte della collezione di Gallerie dell’Accademia di Venezia. La Giuditta, pervenuta alle Gallerie dell’Accademia di Venezia con il lascito Contarini nel 1838, è sempre stata attribuita all’artista fiammingo e datata ai suoi anni tardi, verso la metà del Diciasettesimo Secolo. Giuditta, eroina biblica, è colta nell’istante successivo a quello in cui decapitò Oloferne, generale degli Assiri che avevano assediato la città di Betulia. Il restauro finanziato da UNIC ha restituito funzionalità al supporto dell’opera mediante la rimozione della tela di rifodero e la realizzazione di fasce perimetrali per il tensionamento della stessa. Dopo la rimozione dalla superficie pittorica dei depositi incoerenti, quali polveri e particellato atmosferico, si è proceduto alle operazioni consuete di pulitura della pellicola pittorica, alla stuccatura delle lacune e alla reintegrazione delle stesse con tecnica riconoscibile. Infine, è stata applicata una verniciatura al fine di proteggere il dipinto e di restituirgli il corretto indice di rifrazione della luce.

Il Mantello di Pelle di Drago e la Magia della Pelle nelle Fiabe

Promosso da UNIC e Lineapelle, “Il Mantello di Pelle di Drago” è una produzione del 2016 realizzata insieme alla compagnia di Sabrina Brazzo, étoile internazionale e prima ballerina della Scala, e Andrea Volpinte­sta.

Il progetto nasce da una pubblicazione UNIC dei primi anni duemila, “La Magia della Pelle nelle Fiabe”, che, distribuita nelle scuole elementari, raccoglieva le più note favole che hanno la pelle come protagonista. Tre di esse (Pelle d’Orso, Gli Scarponi di Natale, Il Torneo) sono state porta­te sul palco, interpretate sulle musiche di Shostakovic, Poulenc, Bizet, Lizst, Kachaturian.

Tutti i costumi sono stati confezionati con pelli provenienti da concerie italiane. Il balletto è andato in scena in Italia (a Milano, Bologna, Firenze, Vicenza) e all’estero (Londra, New York), raccogliendo un grande successo di pubblico. Soprattutto, dimostrando che la pelle italiana è un “partner” inedito ed esclusivo anche per la danza classica.

I Come From

I Come From

Nel 2015 UNIC e Lineapelle, con il supporto di MISE e ITA, producono “I Come From”, uno short movie, con la voce narrante di Ricky Tognazzi, che, grazie anche a un importante sforzo di ricostruzione storica, ripercorre il rapporto tra l’uomo e la concia sin dai tempi antichi, con lo scopo di promuovere nel mondo la bellezza, la storia e la magia della pelle italiana.